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Notifica di cartella di pagamento tramite pec: nulla se in formato pdf senza firma digitale del responsabile del procedimento

Se viene prescelta la notifica di cartella di pagamento tramite pec, vi sono precisi requisiti di formalità da rispettare.

Il gatto firma ogni suo pensiero con la coda.“ Ramón Gómez De La Serna, scrittore spagnolo (1888-1963).

Il funzionario dell’Agenzia delle Entrate firma la cartella di pagamento notificata a mezzo pec con la firma digitale. Commissione Tributaria Provinciale di Vicenza, sentenza 615/2017.

Il parallelismo è ardito e chiediamo scusa, ma rende l’idea.

L’evoluzione dei mezzi di comunicazione ha consentito di snellire e velocizzare le procedure per raggiungere le persone.

notifica tramite mail

Prima a recapitare una lettera ci pensava solo il postino, ora basta un click ed il gioco è fatto.

La speditezza delle nuove tecnologie talora si scontra con la pesantezza della burocrazia e contro schemi monolitici difficili da scalfire.

Alcuni paletti, tuttavia, debbono essere mantenuti: pena l’incertezza dei rapporti che conseguono a comunicazioni solamente virtuali.

Tra questi capisaldi un ruolo basilare lo riveste la sottoscrizione dei documenti che si recapitano.

Come una volta era impensabile che un provvedimento o una qualsiasi determinazione non fossero vergati da chi li avesse emanati, per attestare – fino a querela di falso – la paternità dell’atto recapitato, anche oggi è indispensabile poter risalire con certezza all’autore di determinate comunicazioni importanti, che – nel mare magnum delle mail di spam che si ricevono quotidianamente- rischiano di togliere credibilità ed autorevolezza alle nuove metodologie di circolazione delle informazioni.

E’ il caso della notifica di cartella di pagamento tramite pec.

La legge (art 26 DPR 602/1973) consente la notifica della cartella a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo del destinatario risultante dall’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC), ovvero, per i soggetti che ne fanno richiesta, diversi da quelli obbligati ad avere un indirizzo di posta elettronica certificata da inserire nell’INI-PEC, all’indirizzo dichiarato all’atto della richiesta.  

Ebbene, si sono moltiplicati i casi in cui sia stata adottata tale metodologia di notifica, ma che la pec non contenesse l’originale dell’atto emesso, ma solo una copia, in semplice formato pdf, priva di firma elettronica digitale ed attestazione di conformità.

Ne sono conseguite impugnazioni e le prime sentenze non hanno tardato a mettere in chiaro le cose.

Una recente pronuncia della Commissione Tributaria di Vicenza, (n. 615/2017) allineandosi su altre sentenze del medesimo tenore statuite da differenti uffici giudiziari (CTP Milano n. 1023/2017; CTP Savona n. 200/2017 e, successiva, CTP Treviso n 55/2018) ha posto rilievo sul fatto che in base al Codice dell’Amministrazione Digitale (DPR 82/2005) iI documento informatico sottoscritto con firma elettronica qualificata o con firma digitale soddisfa il requisito legale della forma scritta se formato nel rispetto di apposite regole tecniche che garantiscano l’identificabilita’ dell’autore e l’integrita’ del documento.

firma digitale
notifica di cartella di pagamento tramite pec: necessaria la sottoscrizione tramite firma certificata per garantire l’originalità del documento e la paternità dell’estensore

A parere della Commissione “la notificazione per posta elettronica certificata della cartella di pagamento in formato pdf, senza l’estensione pdf7” ossia quella conseguente all’avvenuta sottoscrizione con firma certificata del documento “ non sia valida e di conseguenza rende illegittime le cartelle impugnate, allegate alla pec, in tale formato”.

La certificazione della firma, inserita nella cd “busta crittografica” che contiene al suo interno il documento originale, garantisce “da un lato l’integrità ed immodificabilità del documento informatico e, dall’altro, quanto alla firma digitale, l’identificabilità del suo autore e, conseguentemente, la paternità dell’atto”.

Siamo sicuri che l’Agenzia delle Entrate correrà ai ripari per ovviare a tale procedura ritenuta non corretta, ma siamo altrettanto sicuri, in attesa di verificare l’evoluzione della giurisprudenza in merito, che la conoscenza di queste statuizioni sarà utile a chi abbia ricevuto in questi giorni una cartella di pagamento notificata secondo tale modalità, censurata dalle preposte autorità giudiziarie.

Per una consulenza in materia di impugnazione della cartella di pagamento notificata a mezzo pec da parte degli avvocati Berto, clicca qui.

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