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PIANO CASA VENETO E CREDITI EDILIZI DA RINATURALIZZAZIONE

Piano casa Veneto 2050 e crediti edilizi da rinaturalizzazione.

 

Una delle novità più interessanti del nuovo piano casa sono i crediti edilizi da rinaturalizzazione previsti dall’art.4 della  legge regionale n. 14 del 4 aprile 2019.

A dire la verità, la figura dei crediti non è nuova nell’ambito della normativa edilizia regionale dato che gli stessi sono previsti anche dall’art. 36 della LR 11 del 2004.

Anche se ormai sono passati più di quindici anni dalla sua entrata in vigore, non si è, però, fatto grande applicazione della normativa relativa ai crediti.

Vediamo, ora, se avranno maggiore fortuna con la nuova legge sul piano casa che si prefigge di attuare, anche grazie ai crediti, una sorta di pulizia del territorio, attraverso la demolizione e/o sostituzione del patrimonio edilizio degredato o dismesso.

 

Ma vediamo innanzitutto che cosa si intende “per rinaturalizzazione del suolo.

 

PIANO CASA VENETO E CREDITI EDILIZI DA RINATURALIZZAZIONE
PIANO CASA VENETO E CREDITI EDILIZI DA RINATURALIZZAZIONE

 

 

Secondo l’art. 2 di Veneto 2050, la rinaturalizzazione consiste nell’  intervento di restituzione di un terreno antropizzato alle condizioni naturali o seminaturali … attraverso la demolizione di edifici e superfici che hanno reso un’area impermeabile, ripristinando le naturali condizioni di permeabilità, ed effettuando le eventuali operazioni di bonifica ambientale;

 

Il credito edilizio da rinaturalizzazione, sempre secondo l’art. 2, è “la capacità edificatoria riconosciuta dalla strumentazione urbanistica comunale a seguito della completa demolizione dei manufatti incongrui e della rinaturalizzazione del suolo.

La nuova normativa sui crediti, però, non trova immediata applicazione dato che si rimanda ad una specifica delibera che la Giunta regionale dovrà approvare entro agosto 2019. Tale delibera dovrà prevedere una “specifica disciplina per l’attuazione e le modalità operative da osservarsi per attribuire agli interventi demolitori i crediti, ed in particolare dovrà disciplinare:

  • l’attribuzione , a seguito degli interventi demolitori, dei crediti edilizi da rinaturalizzazione, in relazione alle diverse caratteristiche del manufatto incongruo,
  • l’iscrizione dei crediti edilizi in apposita sezione del Registro Comunale Eletronico dei Crediti edilizi;
  • i criteri operativi che i comuni devono osservare per la cessione dei crediti edilizi da rinaturalizzazione generati da immobili pubblici comunali

 

 

Una volta emanati i criteri i Comuni avranno 12 mesi di tempo (agosto 2020) per provvedere ad una Variante dello strumento urbanistico finalizzata all’individuazione dei manufatti incongrui da demolire. La Variante dovrà poi essere aggiornata periodicamente ogni anno.

La individuazione dei manufatti incongrui potrà avvenire o per diretta individuazione comunale o attraverso un Avviso Pubblico per la presentazione delle istanze da parte dei privati proprietari.

 

 

 

Per una consulenza da parte degli avvocati Berto in materia di

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