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rent to buy: quando conviene?

home-158089_960_720Come funziona il rent to buy e quando conviene stipularlo?
Il rent to buy, o affitto con riscatto, è uno strumento contrattuale che permette di stipulare un contratto di affitto che poi si potrà trasformare in una compravendita.
L’acquisto non è comunque obbligatorio ma costituisce soltanto un‘opzione legata alla locazione.
In sostanza, il contratto si articola in due fasi: la prima è quella dell‘utilizzo dell’immobile tramite la locazione, la seconda è quella del trasferimento della proprietà dell’immobile ed è solo eventuale.
Il canone da versare mensilmente è però superiore a quello di una normale locazione: una parte costituisce l’affitto, l’altra costituirà un acconto sul prezzo finale dell’immobile.
Il contratto di rent to buy può essere stipulato per qualsiasi tipo di immobile: ad uso residenziale, commerciale, produttivo, direzionale, ed anche con riguardo a terreni.
I vantaggi del rent to buy: il contratto consente di bloccare il nuovo immobile cominciando a versare un canone periodico, evitando così di diventare allo stesso tempo proprietario di due diverse case, con conseguente imposizione fiscale; di avere più tempo per realizzare la vendita di quella vecchia a un prezzo più congeniale alle proprie aspettative e, conseguentemente, di evitare nell’immediato gli oneri finanziari derivati dall’accensione di un mutuo, diminuendo al contempo quello che sarà l’importo da richiedere in prestito per acquistare quella nuova.
Cosa succederebbe se il conduttore decidesse di non acquistare l’immobile? Se il conduttore decidesse di non procedere all’ acquisto, il contratto, alla scadenza del termine convenuto, cesserà di produrre ogni effetto.
Di conseguenza il concedente avrà diritto:
– alla riconsegna dell’immobile;
– a trattenere i canoni sino a quel momento pagati per l’intera componente riferita all’ utilizzo, mentre dovrà restituire al conduttore la parte della componente da imputare a corrispettivo della vendita nella misura stabilita in contratto.
Chi paga le imposte legate al possesso dell’immobile?
Nel periodo dell’utilizzo, le imposte legate al possesso dell’immobile (ad esempio l’IMU) sono a carico del proprietario, come nel caso dei contratti  di locazione. La TASI, invece, va pagata in parte dal proprietario e in parte dal conduttore, secondo le percentuali fissate da ciascun comune. La TARI (tassa sui rifiuti) è invece a carico del conduttore, che in quanto detentore dell’immobile, si avvale del servizio di raccolta dei rifiuti.

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