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L’ azione per richiedere la qualifica di erede

Soffermiamoci sulla petizione di eredità, ossia lazione per richiedere la qualifica di erede e l’attribuzione della propria quota di patrimonio ereditario.

Perché li uomini dimenticano più presto la morte del padre che la perdita del patrimonio“, scriveva Nicolò Machiavelli.

Esagerato? Neanche tanto.

Come avremo modo di appurare nel corso del seguente articolo, la legge stabilisce che l’azione per richiedere la qualifica di erede e la restituzione del patrimonio di spettanza sia imprescrittibile, non soggetta a prescrizione. proprio come difficilmente scalfibile dal tempo è la ricerca del patrimonio da parte di chi ne ha diritto.

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L’azione per richiedere l’accertamento della propria qualifica di erede è imprescrittibile

Una tutela a 360 gradi a chi – erede che abbia accettato l’eredità o semplicemente chiamato all’eredità, ossia potenziale erede – voglia ottenere la restituzione dei beni ereditari, “contro chiunque possiede tutti o parte “di tali beni, a titolo di erede o senza titolo alcuno (art. 533 cc).

Facciamo un esempio.

Sempronio è padre di due figli, Tizio e Caio.

Morto Sempronio, chiamati all’eredità sono i due discendenti.

Caio, però, sottrae tutti o parte dei beni costituenti il patrimonio lasciato da Sempronio.

Tizio potrà validamente esperire lactio petitio hereditatis, la petizione di eredità, nella quale, per prima cosa dovrà essere accertata la sua qualifica di erede.

In secondo luogo, appurato tale step, e dimostrata lesistenza di beni facente parte del patrimonio ereditario al momento della morte di Sempronio ed il loro possesso da parte di altri, chiederà la restituzione della quota di propria spettanza.

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Tecnicamente l’azione compete all’erede, ossia a chi abbia accettato l’eredità, ma è ritenuto pacifico che l’esercizio dell’azione in esame da parte di chi non abbia provveduto a tale formalità comporti – di per essa – l’accettazione tacita dell’eredità, senza, pertanto, richiedere ulteriori adempimenti.

L’azione potrà essere rivolta contro chiunque abbia il possesso dei beni.

Chiunque: sia erede (coerede) o no, senza alcun titolo.

La giurisprudenza non richiede debbano essere chiamati in giudizio tutti gli eredi, bensi solo colui il quale possegga il bene contestato.

L’azione, lo abbiamo rilevato in apertura, è imprescrittibile.

Tuttavia, a chi non abbia previamente accettato l’eredità e non vi abbia provveduto entro i 10 anni dal momento in cui avrebbe potuto farlo, potrà essere eccepita la prescrizione del diritto ad accettare l’eredità, quella sì da esercitarsi tempestivamente per poter ottenere la qualifica di erede.

Altra circostanza, significativa: l’art. 533 cc fa salvi gli effetti dell’usucapione rispetto ai singoli beni.

Tizio, pertanto, potrà agire senza temere in qualsiasi momento per ottenere, previo riconoscimento della qualifica di erede, l’attribuzione del patrimonio ereditario, tuttavia, mettiamo caso, abbia richiesto la condanna alla restituzione del singolo terreno agricolo paterno e siano trascorsi oltre 20 anni dacchè il fratello, o chiunque altro, abbia continuato ad utilizzarlo esclusivamente, come se ne fosse proprietario, i suoi diritti ereditari saranno destinati a soccombere innanzi all’avvenuta usucapione di quel singolo bene.

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